DESIGN WEEK 2022

Per chi come me abita in provincia (e con questo termine intendo fuori dal circuito della grande città, in quella regione che in molti spesso faticano a collocare sulla carta geografica che è Le Marche) queste indigestioni di idee sono tanto necessarie quanto sfinenti. Una boccata di ossigeno per il cervello ma dall’altro lato una nube che confonde. Io personalmente impiego sempre qualche settimana per far sedimentare le idee e capire cosa davvero mi è rimasto nel cuore e nella mente.

Va precisato che quello che troverete in queste righe è un diario di viaggio o un quaderno di appunti sparsi e non sarà di certo la descrizione dettagliata delle novità proposte dalle aziende ne tanto meno una lista delle nuove tendenze della stagione che trovo sterili e molto spesso inutili. Si tratta di un percorso per immagini attraverso le suggestioni più affascinanti che mi sono rimaste impresse durante questo viaggio.

 

Come sempre non riesco a rimanere indifferente all’estetica del declino e della decadenza. Al fascino di spazi abbandonati di cui ci si riappropria temporaneamente come se si trattasse del ballo in maschera di vecchi fantasmi. Ad Alcova l’ex Ospedale Militare si anima con una miriade di designer emergenti sperimentali che occupano quella linea grigia tra arte e design, tra tecnica, artigianato e pura ricerca. Per me esplorare questi esperimenti che non hanno la pretesa di essere punti di arrivo statici ma sono gesti in divenire che si muovono tra più discipline è sempre rigenerante. In tutte le fasi progettuali non dobbiamo mai dimenticarci che quello che ci muove deve essere un’idea ancora prima dell’esecuzione. Sul tetto di un padiglione grandi porzioni di tessuti sovrapposti si muovono al vento e creano una trama che nasconde la facciata mente nel giardino si nascondono vasi che potrebbero essere sculture o modelli di architetture realizzati in creta. Nel buio del sottotetto va in scena la suggestione di odori orientali e dune di sabbia e spezie. Di certo una delle tappe più suggestive dei miei tre giorni.

Spostandoci in centro girando tra i tanti palazzi allestiti mi colpisce la serie di piastrelle blu polvere che rivestono intere pareti creando abbinamenti con accenti di colore inaspettati. Atmosfere che ricordano eleganti case al mare e tramonti estivi. La ceramica, che ho sempre amato, è tra i materiali più versatili ed è in grado di trasformare ambienti molto diversi con un tocco sofisticato e raffinato. 

Sublime anche l’ allestimento Gaggenau a Villa Necchi Campiglio. Uno spazio in cui l’arredo diventa scenografia e punto di accento per trasformare lo spazio. Se è vero che una buona architettura e uno spazio ben progettato spesso parlano da soli è altrettanto vero che la sinfonia che possono suonare cambia molto in base ai materiali e agli elementi che andiamo ad inserire all’interno. La strutture in piastrelle nere è un vero e proprio organismo che si impossessa dall’ambiente un monolite geometrico  puro e lineare.

 

 

 

Come sempre nel mio curiosare per la settimana del design non poteva mancare la tappa da Nilufar Gallery. Un concentrato di suggestioni contemporanee e moderne. Pannelli materici, quasi terrosi, che dividono lo spazio e creano suggestivi scorci visuali. Interessanti elementi filtro che ci fanno dimenticare per un attimo la sequenza interminabile di “listelli in legno” ormai proposti in ogni variante da ogni interior design. (ma ce ne siamo stancati tutti vero?). Queste sono alcune delle suggestioni e molte altre le lascio come ispirazioni nelle immagini e nel video.

Come ogni anno sono tornata a casa con la frustrante sensazione che mi mancassero troppe cose da vedere e che forse mi fosse sfuggita proprio la cosa più interessante in grado di la  cambiare la vita professionale (come se la vita professionale dei giovani architetti e designer avesse veramente possibilità di svolte improvvise e fortuite, ma questa è un’altra storia). O forse è solo un altro modo per dire che, anche questa volta, niente di travolgente si è visto sotto il sole. 

Per finire non può mancare un ringraziamento ai due special guest del mio viaggio: Alessandro che ha filmato e montato i video e il piccolo Ascanio che è stato un accompagnatore curioso, rumoroso e infinitamente paziente.

 

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